Oleolito calendula selvatica in inverno sul van

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Oleolito calendula selvatica in inverno sul van

Se siete in viaggio al sud Italia verso la fine di novembre o prima troverete sicuramente distese arancioni di piccoli fiori di calendula selvatica (calendula arvensis), per cui, previa corretta identificazione, potrete realizzare l’oleolito in questa stagione. Bellissima esperienza da fare sul van in inverno.  Questo oleolito ha proprietà emollienti, lenitive e cicatrizzanti per la pelle (esempio cute secca screpolata ed arrossata, allergie, pruriti e dermatiti, ragadi, irritazioni da pannolino e scottature). 

Preparazione oleolito calendula arvensis

Raccolta dei fiori

Io ho fatto così: ho raccolto i fiori in una giornata di tramontana, belli aperti, con le loro baratte verdi, in tarda mattina, verso pranzo, circa le 12,00 ed ho messo ad asciugare su carta assorbente sul tavolo del van per alcune ore (circa quattro). I fiori li ho raccolti con pollice ed indice della mano, sentendo piacevolmente le dita diventare un po’ appiccicose, tipico della calendula. Quando li ho portati dentro al van era novembre e c’erano 30 gradi all’interno per via dei sole che lo scaldava. Poi ho preso un barattolo riciclato, bello pulito, della marmellata, da 230 grammi che avevo usato anche per raccogliere i fiori riempiendolo per due volte. L’ho pulito nuovamente ed asciugato perfettamente, lasciandolo aperto al caldo sul piano del cruscotto, lato passeggero. 

Fiori ed olio

Quando i fiori belli aperti, che avevo disteso sulla carta assorbente sul tavolo del van, al tatto mi sono sembrati asciutti ed hanno incominciato a chiudersi le ligule, non dico ad essiccarsi, li ho posti all’interno del barattolo pulito premendoli con le dita e coprendo pian piano di olio extravergine di oliva, fino al bordo prima del tappo. 

Tanto bel calduccio per i miei fiori

Ho lasciato i fiori immersi nell’olio al caldo del van per circa un mese. Naturalmente la sera c’era la stufetta accesa ed il barattolo stava appoggiato li’ di lato, nella parte tiepida, aspettando il caldo naturale dei giorni che sarebbero seguiti, quando stava appoggiato su un piano sotto la finestra ad est del van. Quindi ho mescolato e schiacciato i fiori, quasi ogni giorno, tenendo coperto il barattolo con garza o carta assorbente tipo scottex, fissando con un elastico dei capelli non ancora utilizzato, senza tappare con coperchio, per tutto il tempo, per fare evaporare l’acqua contenuta ancora nei fiori e tenerlo lontano dal passaggio di eventuali insetti.

Filtraggio olio di calendula 

Quindi ho filtrato l’olio con colino a maglie fini schiacciando ancora i fiori e poi filtrato ancora con garza fino a limpidezza. Ho tenuto il barattolo al caldo, approfittando della forza del calore all’interno del mezzo, più che del sole diretto… per me andava bene così…

Ho usato l’olio di oliva extravergine per le sue caratteristiche e proprietà benefiche, anche perché è quello con cui cucino, che non mi faccio mai mancare, pensando alla sinergia dell’olio essenziale dei fiori unita a quella dell’olio… due potenze incredibili.

Altri metodi

L’oleolito, in questa stagione, si potrebbe fare anche a bagnomaria tenendo una temperatura costante dell’acqua a 40 gradi per circa otto ore, ma non avendo un termometro e dedicandomi ad altro, in quelle ore, ho preferito per semplicità fare come descritto.

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