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Carrubo, frutti dal gusto di cacao zuccherato
Incontro in Grecia questo albero sempre verde, longevo, che può vivere fino a cinquecento anni.
Il suo nome botanico è Ceratonia siliquia, ma è conosciuto da tutti come carrubo.
Il carrubo è presente nelle isole Cicladi che amo visitare. Qui non cresce moltissimo in altezza e gli esemplari che incontro mi affascinano per i rami che si incontrano in abbracci sinuosi e per i particolari ed insoliti fiori profumati.
Mi piacciono molto anche i suoi dolci frutti, a forma di baccello allungato ed adoro assaggiarli per sentire sotto i denti il gusto della polpa marrone rossiccia che mi ricorda al palato un mix tra il dattero israeliano e cacao zuccherato.
Origine e nomi della pianta
Il carrubo è originario dell’Asia Minore ed è presente in Italia nelle zone mediterranee specialmente Sicilia e Sardegna, ma anche nell’Argentario in Toscana.
Nelle zone in cui viene maggiormente coltivato come il ragusano, in Sicilia, si potrebbe anche fare un miele al carrubo visto che è una pianta mellifera molto amata dalle api, ma anche dalle vespe che in Grecia bucano i frutti a fine luglio quando sono tra il verde ed il marrone.
Il nome della pianta identifica per lo più i frutti ossia dei baccelli o silique a forma di corno (keràtos significa corno).
I nomi popolari di questa sono baccelli greci, albero per i figli, baccelli dolci, siliquia dolce.
In greco la pianta si chiama χαρουπιά ossia ” carupia'”
I carati
I semi del carrubo vengono chiamati carati in quanto in passato venivano usati come unità di misura per pesare i preziosi, perché si riteneva che avessero una massa costante. Questo però è stato smentito da uno studio dell’università di Zurigo che ha espresso che la massa dei semi varia come per gli altri semi. Quindi l’errata valutazione deriverebbe da una percezione che si ha ad occhio nudo che causerebbe tale errore.
Descrizione
Ecco un albero sempre verde di media grandezza (può arrivare a 10 m. di altezza) della famiglia delle leguminose che regala molta ombra.
Un albero dal tronco alto e dalla corteccia leggermente rugosa grigio marrone, spesso maculata, con rami nodosi e reclinati.
La chioma è fitta e le foglie sono paripennate, formate da 4 a 6 paia di foglioline ovali, rotonde, lucide, con una tacca all’apice.
Fiori di carrubo
I fiori profumati, di colore dal verde giallognolo, ma anche rossi, sono piccoli e sono riuniti in grappoli laterali spesso all’ascella delle foglie e si vedono tra fine agosto e fine settembre. Il carrubo essendo una pianta dioica ha bisogno, per produrre frutto, di fiori maschili (stami con parti gialle) e fiori femminili (fiori formati da soli pistilli, ossia da una parte verde allungata al centro). Ci sono però piante ermafrodite con entrambe gli organi sullo stesso fiore. I fiori femminili ermafroditi apriranno prima i fiori femminili e poi quelli maschili per impollinare le altre piante. Vedremo quindi racemi rossastro o giallo verdi, nascenti sui rami. I fiori muniti di stelo, ci appaiono sempre in grappoli su tutti i rami della pianta. Negli abbozzi dei fiori sono presenti gli organi riproduttivi dei fiori. Il colore dei fiori dipende da una combinazione di una sostanza con una o due specie di zuccheri.
Il frutto è un legume a due valve, piatto, lungo dai dieci ai venti centimetri, liscio di color marrone nerastro e dalla polpa marrone, rossiccia molto dolce. Contiene dai quattro ai dodici semi ovali molto duri. Matura tra settembre ed ottobre dell’anno successivo alla fioritura. I frutti rimangono molto tempo sull’albero ed hanno una maturazione scalare.
L’albero può produrre ogni anno fino a 2 quintali di frutti, molto amati dai cavalli. Il carrubo è un albero biblico originario della Palestina che un tempo sfamo’ prima le persone degli animali.
Le radici a fittone si estendono orizzontalmente.
Coltivazione
Il carrubo è una pianta rustica, a crescita lenta, poco esigente che viene bene seminato in terreni calcarei. La pianta ama il caldo e teme le gelate. Essa fruttifica dopo il decimo anno, ma a volte si deve aspettare anche il quindicesimo anno. Si pota a cinque anni, ma è una pianta adatta a creare belle zone di ombra per la fitta chioma. Lo sviluppo della pianta avviene così :
Non produce frutto fino a dieci anni, poi inizia fino a vent’anni ed incrementa sempre più la produzione fino a trent’anni. Da trenta anni ai cento continua a produrre frutto fino a vecchiaia.
Cosa raccogliere del carrubo e per quale uso
Il carrubo contiene vitamina A,B,D oltre a zuccheri, acqua, cellulosa, pectina, mucillagini, cera e tannino.
La corteccia si stacca tra febbraio e marzo in senso longitudinale e si taglia a strisce. Si essicca e si conserva in sacchi. Essa è antidiarroica. Della corteccia si fa il decotto.
Le foglie da raccogliere in estate, si fanno seccare all’ombra e sono astringenti. Delle foglie si fa l’infuso. Anche le foglie sono utili in caso di diarrea.
I frutti si raccolgono a settembre scuotendo i rami e poi si fanno asciugare al sole.
I frutti secchi sono espettoranti, antidiarroici ed antiemetici. A questo scopo si usano i frutti ed i semi ridotti in farina e si fa il decotto.
I frutti freschi invece sono lassativi e diuretici.
La farina di semi di carrubo sciolta nell’acqua del bagno rende la pelle morbida e calma le irritazioni cutanee. Quindi è ottima per pelli arrossate ed irritate.
Essa è adatta a preparare anche una maschera di bellezza idratante e lenitiva
La maschera facciale lenitiva alla farina di carrubo – ricetta
Bollire 1 litro di acqua, lasciar raffreddare ed unire 50 grammi di farina di carrubo. Lasciare riposare finché il composto non sarà diventato semifluido e gelatinoso, quindi mescolare ed applicare sul viso per almeno mezz’ora. Se volete potenziare la maschera quando bollite l’acqua aggiungete anche fiori di camomilla e poi filtratela prima di aggiungere la farina di carrubo.
Il carrubo in cucina
Dai semi di carrubo si ricava la farina di carrube. I semi infatti sono molto duri e non si riescono a mangiare al naturale.
La farina di carrube è un ottimo addensante per marmellate, sciroppi vivande, creme e gelati.
Se volete farvi in casa la farina di polpa di carrube potrete prendere e far seccare dei baccelli di carrubo, tostarli in forno e poi romperli eliminando i semi per usare solo la polpa che andrà tritata con un robot da cucina per ridurla in farina.
La farina di carrube ha poche calorie e si presta per preparare piatti dietetici dal sapore di cacao zuccherato. Potete preparare della pasta fresca con la farina di carrube come gnocchi e le tagliatelle, oppure pane, biscotti, dolci.
Potete anche preparare un liquore al carrubo lasciando in infusione nell’alcool a 95 gradi le carrube a pezzi per un mese per poi unire a questo alcool ad uno sciroppo di acqua e zucchero.
Un libro di ricette con i fiori e le erbe selvatiche
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Una pianta tintoria
I semi di carrubo hanno proprietà tintorie e servono per tingere di giallo i tessuti.
Bibliografia
Il grande libro delle erbe, salute e bellezza e cucina, Editoriale del Drago, 1985
Erbe consentite erbe proibite Ida Salusso, Verde libri edizioni, 2014
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