Bocca di leone, fiori da farcire

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Bocca di leone, fiori da farcire per colorati aperitivi

Nel mio giardino, fin dall’infanzia, crescevano le bocche di leone. Mia mamma le seminava tutti gli anni ed io mi divertivo ad aprirle per guardare dentro le loro bocche fiorite. Il fiore della bocca di leone (antirrhinum majus) è chiamato così perché, se si schiacciano i fiori con le dita, compaiono due labbra sovrapposte che si aprono, imitando il movimento della bocca di un leone. Un fiore edibile e decorativo, ricco di vitamine A, B, C, minerali, proteine ed amminoacidi si può farcire, per colorati aperitivi floreali.

Descrizione

Il nome botanico della bocca di leone è Antirrhium majus, con origine mediterranea (francese e spagnola) ed appartenente alla famiglia delle scrophulariaceae.

Le bocche di leone sono piante erbacee cespugliose con base legnosa che possono raggiungere anche gli 80 cm. di altezza. Il fiore assomiglia ad una bocca con due labbra che si chiudono l’una sull’altra. I fiori sono disposti sugli steli quadrangolari, come se fossero su grappoli e fioriscono in maggio e giugno.  Non è impossibile però vederli fioriti in giardino anche in ottobre.

bocche di leone nell’orto

 Le foglie sono verdi scure si sviluppano alla base e sugli steli eretti della pianta. I fiori sono colorati e possono essere bianchi, gialli, fucsia, rossi, rosa. I fiori sono fecondati dagli insetti impollinatori quali api e bombi. I semi crestati, disposti in baccelli sono l’ideale da seminare in giardino o in vaso. Le bocche di leone sono piante perenni anche se spesso sono considerate annuali per il fatto che in climi freddi molte volte non riescono a sopravvivere.
Le bocche di leone sono piante mellifere ed il miele pare essere molto gradevole.

Etimologia

I greci chiamarono questo fiore “antirrhinon“, ossia fiore simile ad un naso, ma venne anche chiamato “testa di cane”, secondo Apulejo, come dimostrano ancora gli attuali nome francese ed inglese, rispettivamente: guéule de loup e snapdragon flower.

Coltivazione

Le bocche di leone si possono seminare già a febbraio e marzo in vasetti al caldo.
Andranno poi trapiantate in primavera da aprile e maggio, quando si procederà a fare la semina all’aperto, in piena terra.
Avendo un’origine mediterranea queste piante amano il sole e la luce, ma vivono bene in qualsiasi tipo di terreno. Sono piante rustiche e rifiorenti, ideali per vasi e giardini colorati.

Usi erboristici

Ad uso erboristico si possono far seccare le foglie della pianta ed i fiori da impiegare in tisane lenitive, antinfiammatorie e diuretiche. Ad uso interno è utile per i disturbi di stomaco.
Sembra anche che la stessa pianta possa essere utile come antistaminico ed antiallergico, per la sua ricchezza in iridoidi glucosilati,  mucillaggini e glicosidi che la rendono lenitiva ed emolliente.

In cucina

Un fiore edibile profumato ed allegro e coreografico. La bocca di leone si può abbinare allo yogurt, ai gelati , ai sorbetti, ai formaggi e sarà vistosa nelle insalate. Servite queste bocche floreali durante i vostri aperitivi, riempiendo i fiori di philadelpia al tartufo o patè di carciofi o maionesi vegetali.
Il sapore ricorda un mix tra cicoria e cetriolo.

 

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Bibliografia

  • Erbe consentite e proibite, Ida Salusso,, Verde Libri edizioni, 2014
  • Fiori di Liguria, G. Nicolini A.Moreschi, 1970
  • Andar per erbe, in Piemonte  e Valle d’Aosta, editrice il punto, 2014
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bocche di leone

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