Biancospino fiori e bacche a tutto relax

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Biancospino fiori rilassanti in cucina

Lo sento da lontano, nell’aria, il  profumo inebriante del biancospino selvatico (crataegus oxyacantha), così mi ritrovo a far parte al banchetto con tutti gli insetti che gli fanno la corte. Siamo in Aprile proprio nel momento in cui i fiori iniziano a sbocciare. Per questo li raccolgo e li uso anche nei miei piatti in cucina e nelle mie tisane tutto relax.

biancospino

Descrizione ed habitat

Il biancospino selvatico (C. Oxyacantha) appartiene alla famiglia delle rosaceae, la stessa famiglia di mele, pere, pesche e prugnoli, ma anche rose e fragole.
E’ un piccolo alberello generalmente non troppo sviluppato che cresce lentamente ai margini dei boschi in ambienti freschi ed umidi.
Fiorisce ad aprile – maggio. I fiori bianchi o bianco rosato sono profumatissimi ed attirano molti insetti al suo cospetto.  Il biancospino selvatico (C. Oxyacantha) fiorisce due settimane prima del biancospino comune (C. monogyna).
In autunno maturano le rosse bacche farinose sui suoi rami protetti da spine.

bacche di biancospino

Le drupe sono commestibili, ma possedendo pochissima polpa e si prestano al consumo se preparate in confetture e marmellate, acidule ed astringenti ricche di vitamina A e C.
Il durissimo legno di biancospino, lavorato al tornio, produce manufatti che restano molto lucidi nel tempo.
Le foglie semplici sono divise in tre , cinque lobi dal contorno quasi ovale.

bacche di biancospino

Etimologia e nomi della pianta

Il nome Crataegus deriva dal greco “Krataios” ossia duro per via del suo legno, mentre la parola Oxys signifca punta ed Akantha fa allusione alla parola spina.
Il nome Biancospino si riferisce ai fiori bianchi ed alle spine presenti sulla pianta.
In inglese la pianta si chiama haw-thorn oppure Mayblossom, in riferimento ai rituali che nel mese di maggio venivano praticati in Inghilterra con questa pianta nel Medioevo.


Considerato pianta propiziatoria per i greci il biancospino era utilizzato per adornare gli altari  nei matrimoni.
Anche i romani lo associavano al maggio. Per questo, per sposarsi in questo mese, era usanza propiziatoria bruciare in suo onore cinque rami di biancospino.
Crataegus oxyacantha fiorisce a maggio, mese a lui dedicato anche dai celti.

biancospino, fiori

Proprietà e componenti

Il biancospino regolarizza la circolazione sanguigna e la pressione arteriosa svolgendo nel contempo un’azione protettrice sui vasi e sul cuore (protegge cure ed arterie). E detto anche “valeriana del cuore”. Una pianta alleata per chi soffre di insonnia (grazie ai tannini ed ai flavonoidi). I suoi fiori in infuso son utili per chi soffre di ipertensione, ma non bisogna abusarne considerando solo un cucchiaino di fiori per tazza da bere prima di andare a letto per non più di due settimane. Il biancospino quindi è utile in caso di tachicardia e irritabilità e nervosismo.

Avvertenze d’uso

Il biancospino Non va usato durante la gravidanza e l’allattamento e non va dato ai bambini ed a persone bradicardiche.
Un’assunzione eccessiva di biancospino può causare nausea e peggiorare la situazione delle persone che soffrono di gastrite o ulcera peptica.

fiori di biancospino selvatico

Componenti

Il biancospino nei fiori e nelle foglie è ricco di flavonoidi che sono antiossidanti che servono a proteggerci dai radicali liberi (antiossidante) a prevenzione di infiammazioni e malattie cardiovascolari. Poi contiene polifenoli come proantocianidoli  con azione sedativa, antidiarroica e cardio protettiva.
I fiori freschi del biancospino si usano  in caso di stress ed insonnia e nell’angoscia da menopausa, oltre a palpitazioni, insufficienza coronarica ed angina pectoris.
Il biancospino contiene quercitina. Nei frutti vi sono acidi organici, zuccheri, tannini e cere.
Il biancospino poi è diuretico ed antidiarroico.

Per la pelle serve per trattare pruriti, perdita dei capelli a causa di stress.
Molti sono gli studi clinici che confermano l’azione farmacologica del biancospino e sempre nuovi studi sono in atto. L’estratto secco titolato in flavonoidi é attualmente un rimedio utilizzato in medicina cardiovascolare per il trattamento preventivo alle ischemie e per le conseguenze post ischemiche.
Prima di utilizzare prodotti a base di biancospino consultare medico ed erborista.

biancospino selvatico, inizio della fioritura

Le bacche di biancospino

Appena scorgo le bacche rosse di biancospino sugli alberi sento già nel cuore un senso di festa. Proprio per questo le colgo belle rosse, al giusto punto di maturazione e le uso sia per decorare la casa e sia per le loro proprietà benefiche ed antiossidanti. Sono astringenti, diuretiche e combattono la ritenzione idrtica oltre a rafforzare i vasi sanguigni. Frutti e fiori del biancospino sono cardiotonici, antispastici, alleviano i sintomi delle aritmie cardiache, favoriscono il riposo, tuttavia vanno usati con le dovute precauzioni. L’uso è sconsigliato in gravidanza. Le bacche sono ricche di vitamina A e C e si prestano per fare marmellate e liquori. I frutti si consumano anche freschi, eliminando i semi. Il biancospino comune, crataegus monogyna si ibrida spesso con il biancospino crataegus laevigata (azarolo selvatico). Entrambe le specie sono simili, ma i frutti del biancospino comune hanno un solo seme, mentre le bacche dell’altro tipo ne hanno due, tuttavia sono entrambe commestibili. Non esistono biancospin “velenosi” ad eccezione dei semi. Molti biancospini (bacche) non sono appetibili ed alcuni migliorano con la cottura. (rif. www.eattheweeds.com/the-crataegus-clan-food-poison-2).Tutti i biancospini hanno bacche commestibili, pero come i semi di mela contengono cianuro e non dovrebbero essere mangiati. Elimina quindi i semi prima del consumo. Bacche foglie e fiori possono essere usati per fare una tisana (rif. http://ouroneacrefarm.com/2013/11/03/hawthorn-berries-identify-harvest-make-extract).

Per approfondire vi rimando al mio articolo intitolato: bacche di biancospino raccolta e confettura di dicembre 2020.

In cucina

Le bacche del biancospino si raccolgono in autunno quando sono di un bel rosso scuro e si usano per fare liquori e marmellate, vini, gelatine. Le giovani foglie ed i germogli di biancospino comune sono commestibili ed un tempo erano conosciuti come “pane e formaggio” per il sapore delle giovani foglie simile a quello delle nocciole (rif. https://www.eatweeds.co.uk/hawthorn-crataegus-mpnogyna).
I fiori, ad uso tisana, si raccolgono all’inizio della fioritura. In cucina si aggiungono alle insalate ai dolci e sui formaggi. Con il biancospino ho realizzato questi aspic di cui troverete ricetta nel mio libro intitolato MangiAmo i fiori.

aspic al biancospino dal libro MangiAmo i Fiori

Un libro di ricette con fiori ed erbe selvatiche

Se vi piace la cucina con i fiori e le erbe selvatiche vi propongo il mio libro ed ebook intitolato: MangiAmo i fiori per sperimentate le mie ricette. Troverete anche le schede delle piante, le ricerche scientifiche sui poteri antiossidanti delle erbe selvatiche e dei fiori e tante altre curiosità. (Le ricette si possono eseguire anche senza fiori ed erbe utilizzando le verdure dell’orto, per cui potete scrivermi per le sostituzioni).
Potete acquistare il libro sul sito www.youcanprint.it o su altri store on line come amazon, lafeltrinelli e mondadori etc…

 

Biodiversità

Piantare un biancospino significa, se vogliamo, tutelare la biodiversità perchè la pianta è di grande importanza per gli animali. Le foglie infatti nutrono i bruchi delle farfalle, i fiori, con il loro nettare, deliziano api, insetti e farfalle. I frutti nutrono gli uccellini in momenti di scarsità di cibo, mentre la pianta offre loro protezione ed occasione di nidificazione.

bacche di biancospino

Bibliografia:
Curarsi con le piante medicinali, Eugenio Zanotti, Edagricole, 1997
Cespugli e arbusti selvatici, Reinhard Witt, Franco Muzzio editore, 2012

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