Silene vulgaris, verdura selvatica, dai fiori a palloncini

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Silene, fiori come palloncini ed ottima verdura selvatica

Li osservo fin da bambina questi fiori dai calici rigonfi che persistono sulla pianta anche dopo la fioritura. Sembrano dei palloncini che aspettano di essere mossi dal vento per disperdere i loro semi dalle capsule. Mi piace la pianta spontanea di silene vulgaris o rigonfia, un’ottima verdura selvatica dal sapore tra il cavolo ed il pisello fresco.

silene vulgaris

Descrizione

I fiori di silene vulgaris, se li si osserva con attenzione, sono per lo più rivolti in un’unica direzione. Sono fiori bianchi, con petali bilobati disposti in calici rigonfi reticolati, con nervature ben delineate sui calici. Si presentano con le loro fioriture morbide che avvengono da aprile in poi.
I fiori sono bisessuali in aggiunta ai rari fiori maschili, ma il sesso in ogni fiore matura in tempi diversi. Sebbene i fiori siano aperti giorno e notte è solo nella sera che emanano il loro gradevole profumo simile al chiodo di garofano.
I fiori sono commestibili, ottimi infarinati e fritti, ricordano lontanamente il gusto degli asparagi.
Le foglie della pianta sono opposte, allungate ed appuntite ed hanno una consistenza liscia tra il carnoso ed il croccante, soprattutto quando la pianta è appena spuntata. Il colore delle foglie leggermente ovali è verde azzurrognolo.


I fusti della pianta sono eretti e sottili con aspetto leggermente ricadente.
La pianta è perenne ed appartiene alla famiglia delle caryophillaceae e per identificarla è necessario ricordarsi in primavera dove la si è vista per tornare ogni anno a raccoglierla (da marzo, aprile si raccolgono i germogli).
L’altezza del silene può arrivare ai 60 cm. di altezza.

Altri nomi

In Piemonte il silene vulgaris si conosce con il nome di sciop o sciopet, proprio in allusione ai calici rigonfi che possono essere fatti scoppiare sul palmo della mano, chiudendoli con due dita. Un altro nome famigliare della pianta per me è cuiet perché il gusto delle foglie a parere di molti ricorda quello del cavolo verza.

Gli altri nomi della pianta sono stridoli o strigoli, in riferimento allo stridio che emettono le cimette della pianta quando vengono strofinate. Poi la si conosce come erba del cucco e molti altri nomi popolari.

Il nome in inglese della pianta è bladder campion.

silene vulgaris

Habitat

Il silene vulgaris è una spontanea che si sviluppa in terreni e prati di tutta Europa.
Ama il sole e la si può trovare anche ai bordi dei sentieri.

Etimologia

Il nome silene fa riferimento al termine greco “sialon” con significato di saliva o bava in riferimento alla vischiosità della pianta ed ai suoi modesti impieghi medicinali inerenti l’uso delle foglie come emostatici d’emergenza.

Raccolta

Il momento ottimale per la raccolta del silene vulgaris è in primavera, prima della fioritura, quando le giovani cimette sono ancora tenere e croccanti. La spaccatura dei germogli di silene non rovina la pianta che tende a germogliare con facilità, però è bene non raccogliere in modo indiscriminato per permettere alla pianta di andare a seme. I germogli vanno raccolti ad una lunghezza di circa cinque centimetri. Quando le piante crescono le foglie ed i germogli si assottigliano, ma sono comunque buoni, anche se il gusto perde in delicatezza.

In cucina

In cucina l’ottimale è raccogliere le giovani cime delle piante prima della fioritura perchè sono più tenere, quindi  si possono gustare anche a crudo, ma si mangiano anche le cime più coriacee che però andranno fatte cuocere. L’ideale è cuocere il silene vulgaris coperto in padella con un po’ di acqua (a volte basta quella del lavaggio) e poco olio.

silene in padella

Le cime di silene si prestano per realizzare risotti, zuppe, frittate, torte salate, flan e come semplici contorni vegetali, in abbinamento con le uova ad esempio.
Il silene va bene anche come pianta da impasto perchè dona allo stesso un verde molto intenso.
 Le foglie più tenere si possono inserire nelle insalate. Il loro gusto ricorda il cavolo ed il pisello fresco.
Il silene contiene vitamina C, sali minerali, fenoli ed antiossidanti utili per la salute.
Anche i fiori sono commestibili e ricordano il sapore degli asparagi. L’ottimale è infarinarli e friggerli, per graziosi aperitivi.

silene e feta

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Coltivazione

Il silene vulgaris si può seminare e coltivare tenendo presente che necessita di poche annaffiature e cresce bene in terreni calcarei e poco fertili. I semi cadono spontaneamente dalle piante in estate e possono essere raccolti da settembre per la semina.

Il silene è un’ottima erba foraggera per il bestiame che aumenta la secrezione lattea nelle mucche.

Tipi di silene

Di silene ne esistono molti tipi tra cui:

  •  italica: con fiori bianchi in pannocchie piramidali
  •  saxsifraga: con fiori solitari bianchi o verdastri
  • armeria: con fiori corimbosi in pannocchia dal colore bianco o rosa
  • silene colorata, presente nella flora della Grecia di cui è possibile leggere l’articolo qui, oppure digitando su google:    silene colorata  calliopea.

Bibliografia:

  • Enciclopedia delle erbe riconoscimento e uso medicinale alimentare ed aromatico cosmetico, Edizioni del Baldo, 2012
  • Wild flowers of Britain , Reader’s digest , 1981
  • Fiori di Liguria, G. Nicolini  A. Moreschi, Edizioni Siag Genova, 1970
silene v

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