Salicaria, eccola al lago di Viverone

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Salicaria, spontanea per decorare vasche e stagni

Quale pianta migliore per decorare  vasche e stagni, rendendoli bucolici luoghi di sogno?
Ecco una pianta erbacea perenne: la salicaria.
Si fa notare per le sue infiorescenze rosa violacee, così amate dalle api, le quali ne estraggono il nettare, grazie all’astuzia del fiore che, per farsi corteggiare, lo racchiude nelle nervature dei petali, rendendoli ancora più vistosi.

salicaria

La scoperta di Darwin sulla salicaria

Darwin infatti scoprì che osservando l’apparato riproduttivo del fiore della salicaria c’è una disposizione degli stami  con una perfetta alternanza geometrica tra stami lunghi, medi e corti e che l’impollinazione può avvenire solo tra stami omologhi (cosiddetta impollinazione legittima ), quasi una regola aurea geometrica che ci insegna la natura.

salicaria

La salicaria ed il lago di Viverone

Così, a fine luglio, scopro la salicaria in fiore, al massimo del suo splendore, proprio al lago di Viverone che la accoglie naturalmente lungo le sue dolci sponde.
La salicaria infatti è una delle piante ospiti più frequenti dei prati in presenza di fossi e ruscelli e ancora meglio, per il contrasto del colore dei fiori sull’acqua, in luoghi che accolgono laghi e stagni, ecco perchè la trovai al lago di Viverone che consiglio di visitare, per godere di qualche ora di sole, percorrendo i sentieri perimetrali che lasciano intravedere piccole spiaggette ove le anatre decorano l’acqua aspettando che i bambini portino loro del cibo.

viverone

Decoro stagno a costo zero

Allora che dire se avete in mente di crearvi il vostro stagno con piante a costo zero, oppure volete decorare vasche e stagni già esistenti usate la salicaria ed iniziate a trapiantare le piante (per divisione autunnale o mediante semina primaverile) che poi si riprodurranno grazie anche ai semi che si diffonderanno aderendo al becco, alle piume ed alle zampe degli uccelli che visiteranno i vostri stagni e vasche. E non vi preoccupate per l‘impollinazione perchè ci penseranno le api e gli altri insetti attratti dalle nervature dei petali indicatrici del nettare racchiuso al fondo dei calici florali.

salicaria

Etimologia

Il nome della salicaria, botanicamente conosciuta come lythrum salicaria deriva dalla parola greca luthron  che allude al sangue coagulato dopo una ferita, per il colore dei fiori della pianta, mentre la parola salicaria fa riferimento alle foglie che assomigliano a quelle del salice.

salicaria Viverone

Simbolismo della salicaria

Specchiandosi sulle rive dei fiumi la si potrebbe definire una pianta vanitosa, ma in realtà io la definisco la pianta dell’ammirazione.

Descrizione della pianta della salicaria

Le foglie di un verde forte, con venature prominenti e margini ornati da piccoli peli, di questa pianta erbacea della famiglia delle lytraceae, sono opposte e lanceolate e si sviluppano lungo il fusto eretto e quadrangolare della pianta che si dirama in racemi fioriti.
I numerosi fiori stellati a sei petali su un calice tubolare formano spighe terminali rosso porpora .
I semi sono avvolti da una peluia appiccicosa e sono contenuti in piccole capsule.

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Alcune salicarie

Al genere lythrum appartengono più specie di salicarie tra cui:

  • lythrum issopifolia che friorisce tra maggio e settembre, con piccoli fiori rosei solitari o raggruppati per due all’ascella delle foglie e formano grappoli allungati e fogliosi
  • lythrum graefferi o junceum che fiorisce da maggio a giugno con grandi fiori porpora.

Quando si raccolgono i fiori e quali proprietà e cosa contiene la saliaria

I fiori si raccolgono all’inizio della fioritura che avviene da giugno a settembre.
Dai petali dei fiori si estrae un colorante usato in pasticceria.
Nei fiori della salicaria assieme a sali organici si trovano acido tannico, salicarina, carotene e materie grasse.

salicaria

La pianta ha proprietà toniche ed astringenti intestinali (infatti veniva prescritta per la dissenteria) poi emostatiche ed è indicata in tutti i casi infiammatori delle vie genitali, come la leucorrea ed il prurito vaginale.

L’infuso anti diarrea

Si può preparare un infuso astringente, anti diarrea, usando dai 30 ai 60 grammi di pianta per litro di acqua, questo per la presenza di tannini nella pianta che contrastano anche il catarro intestinale.

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La salicaria in altre lingue

La salicaria viene anche chiamata verga rossa e salcerella, mentre in altre lingue  si chiama: “purple loosestrife” o “purple-spiked” in inglese, poi “salicaire commun” in francese e “arroyuela comun” in spagnolo.

Viverone

La salicaria in cucina

In cucina venne usata soprattutto dalle popolazioni siberiane che ne cucinavano i germogli e le foglie tenere.
Le foglie essiccate della salicaria possono sostituire quelle del tea dando un infuso gradevole meno eccitante.

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Un libro di ricette con i fiori e le erbe selvatiche

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Bibliografia:

  • Enciclopedia illustrata delle piante medicinali Vallardi I.G. 1990
  • Curarsi con le piante medicinali, Eugenio Zanotti, Edagricole, 1997
  • Riconoscere i fiori spontanei d’Italia e d’Europa, Margot e Roland Sphon, Ricca Editore, 2013
  • Fiori di Liguria, G.Nicolini A. Moreschi, edizioni Siag Genova, 1970

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2 Replies to “Salicaria, eccola al lago di Viverone”

  1. Tiziana Zucchi

    Mi piace, Da Me lungo i fossi ce n,e’ tantissima.

    1. Patrizia Gaidano

      graditissimo commento. Felice che da te ce ne sia tanta lungo i fossi. Fanne dei bei mazzi ! E’ molto decorativa anche come fiore reciso in questa stagione!

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