Calendula officinalis, fiore edule, virtuoso

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Calendula, fiore edule virtuoso

Quando penso ad un fiore edule virtuoso, carico di proprietà salutistiche nella mia mente visualizzo la calendula officinalis.
Questa pianta per me, è capace, anche nelle giornate più grigie, di emanare quell’energia luminosa atta ad accendere i prati di arancio, gareggiando con i tramonti che si esprimono sul finir della sera.

Calendula officinalis, fiore edule virtuoso

Calendula officinalis, etimologia

La calendula officinalis è una pianta erbacea annua e talvolta biennale della famiglia delle compositae-asteraceae che vive spontanea nei prati, su tutto il territorio italiano.
Il nome di questa pianta fa riferimento alla parola latina calendae che significa “primo giorno del mese” per la sua fioritura dall’inizio della primavera fino a fine autunno, per ogni mese, in base alla temperatura della stagione e poi forse perchè possiede benefici effetti sul flusso mestruale che interessa ogni mese la donna.

calendula officinale, fiore edule virtuoso

Il fiore, origini

La pianta della calendula ha origini incerte anche se si pensa essere nativa del Mediterraneo e dell’Iran, anche se si sa che la calendula era già conosciuta dagli antichi egizi e dai greci, mentre nella cultura indiana,  i fiori di calendula erano usati per creare ghirlande che servivano ad incoronare le divinità.

La calendula barometro naturale

La pianta della calendula inoltre è un barometro naturale in quanto segnala l’aumento di umidità nell’aria con la chiusura delle ligule dei capolini, per proteggere i fiori in caso di maltempo. 

Descrizione e coltivazione della calendula

La pianta della calendula si presenta con fusto ramificato ed aperto e foglie leggermente spesse e lanceolate, un po’appiccicose al tatto, di color verde chiaro.
I suoi fiori ligulati, raccolti in capolini, sono simili alle margherite, ma sono di colore tra il  giallo e l’ arancio più o meno carico e possono essere semplici o doppi.
La calendula può essere coltivata in giardino come ornamentale in pieno sole con funzione anche di respingere i parassiti, ma seminiamola anche nell’orto dove possiamo associarla a beneficio di pomodori, faglioli, piselli, cavoli e cetrioli.

Le proprietà dei fiori di calendula

I fiori di calendula si usano freschi o essiccati  per il loro alto potere cicatrizzante e lenitivo nella cura di lesioni come piaghe, ferite e bruciature (in pomata). Poi si utilizzano come anti infiammatori, per curare tosse, raffreddori, ulcere gastriche e coliti. 
La calendula è amica delle donne e si usa come calmante e regolatore nel ciclo mestruale doloroso (in decotto), infatti nella cultura popolare questa pianta è legata ai cicli mensili ed al sole. La calendula è utile anche in caso di irritabilità e spossamento nervoso provocato da dolore da ferita e come depurativa del sangue.

L’olio essenziale di calendula, la tintura madre e l’estratto idroalcolico

La calendula contiene inoltre un olio essenziale con attività antifungina, antimicrobica ed antivirale.

Contenuti:
La pianta contiene carotenoidi, flavonoidi, il principio amaro calendina, tannini, resine, mucillaggini, vitamina C e tanto altro.

La tintura madre di calendula si usa per uso interno, nelle disfunzioni dell’apparato genitale femminile, in quanto favorisce e regola il ciclo, lenendo i dolori mestruali ed anche come normalizzatore delle mestruazioni sia scarse, sia abbondanti.

Per uso esterno, la tintura madre di calendula lenisce e cicatrizza lesioni cutanee, piccole piaghe, punture d’insetti, scottature, ferite, arrossamenti, irritazioni della pelle, ulcere della bocca, gengiviti. Viene usata anche per rimarginare i punti del parto e le ragadi al seno della mamma che allatta.

L’estratto idroalcolico di calendula ha proprietà antinfiammatorie e decongestionanti, soprattutto a livello della mucosa orofaringea, per via delle mucillagini. Per questo motovo è utile in caso di gastrite, colite, ulcere e tutte le infiammazioni  dei tessuti interni.

La calendula in cosmetica

La calendula si usa in cosmetica per lenire la pelle secca, arrossata e purificarla e nei prodotti per l’igiene intima, soprattutto le lavande lenitive.
Le creme alla calendula di solito si presentano con un colore giallino, questo perchè la calendula possiede anche proprietà tintorie, infatti dai petali si estrae un colorante alimentare che si usava una volta al posto dello zafferano.

La calendula in cucina

I fiori freschi di calendula sono ottimi in tisane ed insalate (dove si possono usare anche le giovani foglie), poi in minestre, risotti (per il potere colorante dei fiori) e perfino come decorazione.
Il sapore del fiore è speziato e ricorda lo zafferano. La consistenza dei petali è plastica e liscia.
I fiori come la pianta contengono carotenoidi, flavonoidi, olio essenziale, mucillaggini e vitamina C.

I petali della calendula sono decorativi ed io li impiego anche sui miei dolci.

dolcetti glassati con petali di calendula

Per l’assunzione e l’utilizzo della calendula non sono conosciute particolari controindicazioni o effetti collaterali, anche se è meglio evitarla in stato di gravidanza ed allattamento. Anche il rischio di allergia alla pianta è molto basso, data l’assenza di elenalina (lattoni sesquiterpenici).

Vuoi fare una ricetta con la calendula allora leggi qui la mia: Tagliatelle calendula, curcuma e zafferano

Un libro di ricette con i fiori e le erbe selvatiche

Se vi piace la cucina con i fiori e le erbe selvatiche vi propongo il mio libro ed ebook intitolato: MangiAmo i fiori per sperimentate le mie ricette. Troverete anche le schede delle piante, le ricerche scientifiche sui poteri antiossidanti delle erbe selvatiche e dei fiori e tante altre curiosità. (Le ricette si possono eseguire anche senza fiori ed erbe utilizzando le verdure dell’orto, per cui potete scrivermi per le sostituzioni).
Potete acquistare il libro sul sito www.youcanprint.it o su altri store on line come amazon, lafeltrinelli e mondadori etc..

Messaggio dal fiore della calendula

“Non possiamo forzare qualcuno ad ascoltare un messaggio che non è pronto a ricevere però mai sottovalutare il potere di un seme”.

Bibliografia:

  • Erbe consentite erbe proibite – Ida Salusso – Verde libri editore srl, 2014
  • Nuovo Erbario Figurato,  G. Negri – Hoepli, 2014
  • Enciclopedia delle erbe, riconoscimento e uso medicinale alimentare, aromatico, cosmetico -Edizioni del Baldo, 2012
  • Atlante illustrato delle piante medicinali e curative – Eizioni Il Castello, 2012
  • Erbe spontanee commestibili – Riccardo Luciano , Carlo Gatti – ed. ArabAFenice, 2007
  • Curarsi con le piante medicinali – Eugenio Zanotti, Edagricole 1997

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