Melograno, punica granatum e la spezia anardana

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Il melograno e la spezia ottenuta dai suoi semi

Dal terrazzo sento il profumo della terra che viene lavorata. Mi entra dentro le narici, la aspiro e la sento. Ci ho camminato a piedi nudi su questa terra morbida, scura, un po’ sabbiosa, lievemente umida sotto i piedi, con la sensazione di camminare su un materasso dalla consistenza soffice del talco.
Sento la natura, le radici ed il sapore dolce ed acidulo del melograno che ho trovato qui, carico di bellissimi frutti. Così penso a questo incontro con l’albero  punica granatum che produce frutti dal sapore particolare e ne assaporo l’alchimia olfattiva e sensoriale, che ritrovo in una spezia ricavata dai suoi semi, ossia l’anardana, che amo usare in cucina.

Penso ai chicchi rosati che uso in cucina nelle insalate, sui formaggi ed alla spezia dell’anardana ed a quanto mi disseta il succo rosso acidulo, dolce e profumato di questo frutto.

La simbologia del melograno

Dall’antichità il melograno è simbolo di fertilità. Guardando il  frutto del melograno le spose interrogavano i semi per predire il numero di figli che avrebbero avuto durante la loro vita. Le donne romane invece intrecciavano i rami di melograno fra i capelli in segno di buon auspicio.

Il melograno ed i suoi nomi

Il melograno è unalberello della famiglia delle lythraceae o punicaceae che viene scientificamente chiamato   “punica granatum L.”.
 Lo stesso alberello in Spagna si chiama “mangrano” (ed i fiori vermigli sono emblema della Spagna) mentre in Inghilterra “pomegranate” ed in Germania “Granatapfel” (ossia mela coi semi).
Sembra che il melograno sia già conosciuto dai tempi antichi di Plinio che lo chiamava “ mela cartaginese (apple of Carthage) “ perché ampliamente diffuso nella città di Cartagine.

Etimologia del melograno

Se invece stiamo a guardare l’etimologia e scomponiamo la parola otteniamo  dapprima “punicus” che deriva dal greco “φοῖνιξ “ossia fenicio, per il colorante purpureo che i Fenici ed i Cartaginesi commerciavano in tutto il Mediterraneo. Questo però anche in riferimento al colore rosso scarlatto dei fiori del melograno.
La parola “granatum” invece deriva invece da “grànum” perché il melograno contiene molti grani, semi.

L’origine del melograno

L’albero del melograno è originario di una regione geografica compresa tra l’Iran e la zona himalayana dell’India del nord, ma è presente fin dai tempi antichi nella zona del Caucaso e nei paesi del bacino mediterraneo.

melograno, chicchi

Il melograno, descrizione

Il frutto del melograno è chiamato melagrana ed è una bacca detta “balausta”.
Visivamente si presenta sferico o leggermente allungato. Pare che proprio la forma del frutto alluda alle granate ossia le bombe che si usano in guerra.
Il frutto del melograno ha la buccia spessa e coriacea. E’ un frutto carnoso rossiccio o giallo rossastro, coronato dai resti dei segmenti calicini, con i loculi in due verticilli, tutti separati dall’endocarpo membranoso e giallastro.
I semi circondati dalla succosa polpa traslucida dal color tra il bianco ed il rubino, sono carnosi, angolosi, prismatici.

La spezia dell’Anardana

Proprio dai semi del melograno, in medio oriente, si ricava la spezia dell’anardana. Una polvere di colore rosso mattone (a seconda del grado di essicazione) ottenuta dai semi di melograno essiccati, dal sapore acido e dolciastro che, nella cucina indiana, viene usata  in salse, dolci e carne.
Nella cucina indiana viene anche usata la melassa di melograno selvatico.

Melograno, varietà

Il frutto  del melograno matura tra ottobre e novembre, a seconda delle varietà.
La dimensione dei frutti di melograno dipendono dalle qualità delle piante e dalle condizioni di coltivazione.

Alcune varietà di melograno

  •  Dente di cavallo, varietà maggiormente coltivata in Italia perché maggiormente si adatta a tutto il  clima della penisola in particolare per la resistenza al freddo (però soffre al di sotto dei 10 gradi sotto zero), rispetto ad altre cultivar. I chicchi sono di un rosso vivo, dolci e poco aciduli. La buccia del frutto è sfumata di rosso ed i frutti sono medio grossi. I semi, con una parte interna lignea, ricordano per la forma i denti del cavallo. Adatto per spremute, contiene potassio e vitamine combatte parassiti intestinali, è amico del colesterolo, è antitumorale e combatte l’obesità.

  •  Valenciano, varietà precoce che matura a fine agosto -settembre. I frutti medio grossi tondeggianti hanno buccia rosata chiara, mentre i semi trasparenti e morbidi sono molto dolci e saporiti. Come tutti i melograni soffre di ristagni idrici, ma è molto resistente alle malattie ed è fantastico consumato fresco e per spremute.
  •  Mollar de Elche, varietà di origine spagnola, autofertile, spinosa, con frutti arrotondati di colore rosso chiaro con sfumature gialle e scorza di medio spessore. I suoi molteplici grani rosa o rosso chiaro, sono morbidi e dolci. Frutto adatto a spremute e succhi per il suo alto contenuto di vitamine sali minerali ed anti ossidanti.
  •  Hicaz, varietà turca, vigorosa, produttiva, rustica, adatta ai climi miti; il frutto rosso sfumato di giallo matura da ottobre con la sua pezzatura medio grande. I frutti mediamente succosi, dalla polpa rosso scuro, sono dolci e gradevoli in succhi e confetture. Con i semi su può produrre un olio anti cancro, antiossidante ed amico del coleserolo

Il centro israeliano dell’Università di Gerusalemme è uno dei centri più noti al mondo per la sperimentazione  e la ricerca degli  ibridi di piante di melograno.

Habitat e propagazione

L’alberello o arbusto del melograno è cespuglioso, caducifoglie e tende a produrre polloni radicali.
Le foglie sono opposte o sub opposte, lucide, strette ed allungate, mentre i fiori consistenti, che fioriscono a maggio, sono di un color rosso corallo vivo.

Il melograno è una pianta di facile coltivazione. Il suo habitat ideale è quello del sole, che richiede un terreno secco e ben drenato perché sopporta l’aridità  estiva e gli inverni tipici del mediterraneo.
Il melograno si propaga per seme, ma meglio ancora per talea e margotta.

 

Una pianta conosciuta da secoli

Il melograno è il frutto dalle tante virtù perché già in Europa agli inizi dell’ottocento si utilizzava la scorza delle radici contro il verme solitario, per via della presenza di tannini contenti nella radice del melograno stesso.

Proprietà

Il melograno ha proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, anticancerogene, antiallergiche, vaso protettrici, antitrombotiche e gastro protettive, oltre che astringenti e diuretiche.
Il frutto, la melagrana è fonte di minerali perchè contiene calcio, magnesio, potassio, rame, zolfo, fosforo e ferro, ma anche di cloro, cromo, sodio, selenio, zinco, cobalto. Inoltre, nel melograno, sono anche presenti: acido ascorbico, acido borico, acido malico, acido pantotenico.

melograno

Il melograno, frutto poco calorico

ll melograno, frutto poco calorico, apporta solamente 50-60 Kcal per 100 grammi di prodotto perché è formato da un’elevata quantità d’acqua, corrispondente a circa l’80%, mentre il restante 20%  contiene zuccheri, fibre, proteine e grassi.

Frutto salutare

I frutti del melograno contengono polifenoli ricchi di antiossidanti che contrastano i radicali liberi e poi antociani, per il rosso del colore del frutto e tannini che sono utili in caso di emorragie intestinali e vaginali.
Nei semi di melograno sono presenti alcuni fitoestrogeni ed acidi grassi essenziali come l’acido oleico e linoleico oltre ad un olio grasso chiamato acido punicico. Per questo motivo e per la discreta presenza di vitamina E, l’olio di melograno trova eccellente impiego in fitocosmesi.
La buona presenza di sostanze antiossidanti fanno sì che gli estratti di melograno siano un buon aiuto per contrastare lo stress ossidativo dell’organismo e prevenire alcune importanti patologie, dal cancro all’ipercolesterolemia e all’arteriosclerosi, senza considerare le doti antibatteriche, astringenti, antiossidanti già indicate.


Il melograno quindi apporta vitamine come la vitamina C (acido ascorbico) e la vitamina E (acido tocoferolo) presenti in quantità elevate. Per questo se ne sfruttano gli abbondanti poteri antiossidanti naturali.

Un frutto per prevenire il cancro

Sta di fatto che Il melograno è stato da sempre usato per migliaia di anni per curare una vasta gamma di malattie tra diverse culture e civiltà, essendo una pianta con grandi valori nutrizionali e numerosi benefici per la salute.
Il melograno sembra che sia utile per prevenire il cancro infatti la ricerca moderna suggerisce che i melograni possano essere utili nel trattamento di cancro alla prostata e  cancro della pelle.
Il melograno è stato usato in medicina naturale e olistica per curare mal di gola, tosse, infezioni urinarie, disturbi digestivi, disturbi della pelle, artrite, l’osteoartrosi e il diabete.

Un frutto del benessere

Gli studi dimostrano anche che i semi di melograno sono utili per favorire il sistema digestivo dei grassi.
La ricerca clinica dimostra che l’introduzione nella nostra dieta del melograno potrebbe aiutare a prevenire anche malattie cardiache. Questo è dovuto al fatto che i melograni hanno il potenziale per sottrarre il sangue, aumentare il flusso di sangue al cuore, ridurre la pressione sanguigna, ridurre la placca nelle arterie e ridurre il colesterolo cattivo a favore di quello buono.
Sembra altresì che un decotto di semi venga usato per trattare la sifilide, mentre pare che il succo sia utile per trattare l’ittero e la diarrea.
Il succo del fiore invece, sembra che sia utile per trattare i sanguinamenti nasali. Questi studi sembrano interessare la varietà “Punica granatum Linn. Aracta”.

 

Il melograno varietà estere

Il melograno è anche un frutto molto popolare in Pakistan ed Afganistan dove viene chiamato “il frutto del paradiso” per via delle sue proprietà benefiche per la salute, in particolare lì si coltiva la varietà conosciuta come “Anar Khandhari”, il cui frutto appunto, il succo, i semi e le parti dell’albero sembrerebbero tutti utilizzabili per prevenire molte malattie.

Il melograno in cucina

Facciamo spremute di melograno, consumiamolo in tutti i modi, assaporiamo il frutto della salute. Deliziamoci con un bicchiere di succo di melograno.
In cucina usiamo anche la spezia dell‘anardana spolverandola sull’insalata, nei dolci ed in tutte le preparazioni che la fantasia suggerisce.

Le mie ricette con il melograno le trovate sul mio libro intitolato MangiAmo i fiori edito da www. youcanprint.it

Bibliografia:
Herbs, Lesley Bremness, Dorling Kinderssley book, 1994
Il libro completo degli alberi, Gribaudo, 2011

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