Crepis o radicchielle piante spontanee, in un incontro speciale

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Un incontro speciale e le spontanee del genere crepis

Lei mi disse di darle la mano. Lo fece per stabilire un contatto e farmi entrare nel suo mondo. Era Sabrina, la gatta che parla e vede cose speciali. Quel giorno voleva mostrarmi il gatto verde matto che avrei trovato sotto il ginocchio del mio pantalone o forse dei fiori gialli ligulati, simili al tarassaco, ma più piccoli. Mi disse infatti che insieme avremmo raccolto fiori speciali, quelli gialli della crepis sancta che amava tanto riunire in mazzetti ed io le dissi che nel mio prato cresceva spontanea la crepis vesicaria, dai fiori gialli ligulati, come quelli che aveva tra le mani.
Per me quello fu un incontro speciale che mi fece pensare alle radicchiellepiante spontanee del genere crepis.

Il genere crepis, nei prati

Per questo rendo grazie alla spontaneità dei bambini ed al fiore della crepis , giallo ligulato, che risplende nel sole. Il genere crepis comprende molte piante della famiglia delle asteraceae dai bei fiori dai petali di color giallo inteso, molto simili al fiore del tarassaco, anche se più piccoli in dimensione e spesso venati di rosso.

Crepis vesicaria, radicchiella vescicosa

Il genere creps vesicaria (radicchiella vescicosa), è una pianta annuale o beinnale alta fino a 80 cm.,  commestibile, dai fiori giallo vivo, della famiglia delle asteracee, che si distingue per i fusti ramosi, eretti spesso rossi alla base e dotati di peli.
Questa pianta è diffusa in quasi tutta Italia e cresce negli incolti e nei prati.


La pianta è un’erbacea che dispone le sue foglie in rosetta più o meno schiacciata sul terreno. L’aspetto è simile al tarassaco per le sue foglie (le ricordano proprio infatti viene detta “radicchiella a foglie di tarassaco“), ma non sono lisce. Esse infatti sono più o meno morbide e pelose al tatto ed hanno margine più frastagliato ed ondulato ed odorano come di radicchio dei prati. Spesso, prima della fioritura le foglie sviluppano striature rosse lungo le costole centrali. Quando è giovane la pianta preseta al centro un insieme di boccioli verdi chiusi.

crepis vesicaria

I fiori gialli ligulati a volte venati di rosso hanno brattee esterne scariose. Il nome della pianta proviene dal greco ed allude ad una scarpa o sandalo forse per la forma delle foglie o degli acheni, mentre vesicaria allude alle brattee fogliari nella parte superiore del fusto a forma di vescica. I fusti cavi molto ramificati e con tanti fiori presentano foglie sullo stelo.

La crepis  vesicaria in cucina

In cucina, le giovani foglie della pianta disintossicanti e depurative si possono mangiare anche crude nelle insalate, mentre le rosette più grandi bollite o saltate in padella. Questo prima della fioritura quando la pianta è più tenera. Si possono anche mangiare i germogli dei fiori teneri anche se più amari.

Crepis vesicaria specie commestibile

Nel mio prato raccolgo parecchia radicchiella a foglie di tarassaco e la consumo prevalentemente cotta, condita con olio e limone. Mi piace il suo sapore amarognolo, depurativo, simile al radicchio. Lo sento anche nelle foglie che hanno un profumo erbaceo simile alla cicoria dei prati. Rispetto alla cicoria, per me, la radichella è meno amara. Personalmente consumo anche i fusti ed i fiori. La radichella vescicosa ha proprietà simili alle cicorie ed al tarassaco, quindi è depurativa del sangue e del fegato.

Il nome inglese della crepis vesicaria è beaked hawksbread.

La crepis sancta o radicchiella di terrasanta

La crepis sancta (radicchiella di terrasanta), anche essa commestibile, presenta una rosetta compatta con tante foglie spatolate e dentate, più larghe sopra. I fusti fiorali di pochi millimetri, leggermente pelosi, possono essere rossastri e portare un solo fiore, ma possono essere anche ramificati con più di un fiore. Le brattee verdi, dei fiori gialli ligulati, sono disposte in due file, quelle esterne corte, quelle intrne  più lunghe. Questa crepis è più bassa dell’altra perchè arriva fino a 30 cm. di altezza.

Le crepis più conosciute solitamente sono commestibili tranne la crepis lacera ma è molto difficile da trovare.

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L’energia della natura

Quel giorno Sabrina mi disse che il suo colore preferito era il giallo, che genera luce, energia e vitalità. Il giallo è anche il colore di tanti fiori spontanei che producono molte specie spontanee che da sempre ci alimentano, depurandoci.

Ed ora guarda il mio video sul mio canale you tube, ti aiuterà a riconoscere la pianta. 

Bibliografia:

Flora mediterranea, Enrico Banfi e Francesca Consolino, edizioni DeAgostini, 2000

www.floradelsalentoblogspot.com

Le buone erbe, vita di campagna, ed informatore agrario, 2011

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